A chi non è capitato di usare almeno una volta nella vita l'espressione: "ho avuto…
Pit’s Tales #10: Se la montagna non va da Maometto… io vado da Vasco
Erano circa due anni che sognavo di scrivere questo post, in pratica poco dopo l’inizio della mia avventura nella foto di musica live. Raccontare a parole quello che ho vissuto giorni fa non è semplice e forse è anche riduttivo. Di sicuro sono tornato a casa più ricco e non solo di fotografie o “memorabilia”.
Ma procediamo con ordine, lo scorso 8 giugno si avvera uno dei tanti sogni che ho nel cassetto. Fotografare Vasco, e si proprio lui, la persona che ha accompagnato la maggior parte dei momenti belli e brutti della mia vita. Insomma il mio cantante preferito, il cantante che ascolto da quando avevo 14 anni e chi mi conosce bene sa di cosa parlo. Di poster, libri e riviste con le sue foto ho la camera piena, e da oggi ci saranno anche le mie foto. Da quando ho iniziato a fotografare nei locali della capitale, il mio inconscio mi portava sempre allo stesso pensiero, chissà se un giorno riuscirò a fotografare Vasco. Bè dopo due anni e mezzo è successo, finalmente mi sto dirigendo alla “montagna”. Non nascondo la tensione, per tutto il viaggio ho fatto finta di non pensarci ma era inevitabile. Entro nello stadio con il pass foto tra le mani e li ammetto di sentirmi privilegiato, incrocio lo sguardo dei fan, mi ritrovo in loro, nella loro emozione, nella loro eccitazione e penso che io sarò un passo avanti a loro.
Il concerto inizia e i tre pezzi volano via come fossero tre secondi, esco dal pit e non riesco a rendermi conto se sono riuscito a fare quello che volevo, forse no o almeno non tutto. Ma non ci penso, almeno non subito, restano due ore di concerto da vivere e a fine serata mi rendo conto che forse gli “Angeli” esistono e mi hanno regalato tutto questo.
Qui le foto del concerto di Bari
Ma non finisce qui, dopo la serata di Bari mi arriva la notizia che fotograferò anche il concerto di Firenze. Due volte nella stessa settimana, non ci credo, e invece è proprio così. Sembra tutto così irreale, se poi penso che tra i due Vasco c’è anche la tappa Verona con uno dei gruppi più famosi al mondo, i KISS, si quelli con le facce dipinte di bianco e di nero e che fanno le linguacce.
Altro episodio della settimana “On the road”. Si arriva a Verona tre ore prima del concerto, sempre di corsa, anche grazie a Trenitalia che con i suoi ritardi ti rende le giornate ancora più memorabili. Davanti all’Arena un fiume di gente, alcuni mascherati come i propri beniamini, a tratti sembra carnevale. Inizia il concerto, inutile dire che i KISS sono fotogenici, penso la band più fotogenica tra quelle fotografate fino ad oggi.
Qui le foto del concerto dei Kiss
Sfinito ma contento per le foto fatte, inizia il viaggio di ritorno insieme ad altri due bravissimi fotografi, Henry Ruggeri e Nino Saetti. E le ore di viaggio che portano a Modena passano tra risate e chiacchiere e aneddoti sulla vita dei fotografi di musica (Henry ne ha tanti credetemi, 25 anni sopra e sotto i palchi, ha fotografato tutti i grandi della musica internazionale. Basta guardare il suo portfolio per farsi un’idea) e anche su Vasco, perché Nino è un altro fan sfegatato, molto più di me.
Dopo qualche ora di sonno a 20 Km da Zocca, il paese del Komandante, si riparte per Firenze in compagnia di Nino per il concerto del Blasco, e qui abbiamo anche la fortuna di salire sul palco che dopo qualche minuto sarà suonato da Vasco (coma ama dire lui stesso). Trovarsi davanti 40 mila persone è una bella botta di adrenalina e ora capisco cosa si possa provare quando sono tutti li per te (ovviamente mi riferisco a Vasco in questo caso).
Qui le foto del concerto di Firenze
Alla fine di queste giornate torno a casa con due amici in più, un regalo (il libro fotografico di Nino su Vasco – “Vasco Rossi La rinascita – 7 concerti indimenticabili“, con alcune foto anche di Henry Ruggeri) e tanti ricordi che difficilmente dimenticherò. Su tutti l’incrocio di sguardi con Vasco quando, uscendo dal pit, mi ritrovo a mezzo metro da lui ai piedi della passerella, avrei potuto alzare la macchina fotografica e scattare, ma non ho avuto il coraggio, ho preferito godermi il momento, probabilmente una cosa che nessuna foto avrebbe potuto raccontare. E va bene così…
Posso dire che la mia prima trasferta fotografica non poteva andare meglio di così.
#ioringraziolamusica #ioringraziolafotografia
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