A chi non è capitato di usare almeno una volta nella vita l'espressione: "ho avuto…
Pit’s Tales #15: Musica da Camera (Oscura)
Come mi è venuto in mente di scattare foto in pellicola ai concerti? Da un banale ragionamento a voce alta durante una chiacchierata al bar. Avete presente quando si parla di cercare nuove idee, nuovi stimoli e mentre si parla ci si rende conto che si è appena detto quello cui stavamo aspirando. Il famoso Eureka. E’ successo proprio così, certo ho scoperto l’acqua calda sia chiaro, non mi sono inventato nulla. Ma avevo bisogno di nuovi stimoli e diciamo che me lo sono creato da solo.
Tre anni di foto ai concerti, migliaia di foto in digitale e di conseguenza migliaia di file sugli hard disk. Si bello, ma pur sempre tutto virtuale, ora sento il bisogno di toccare con mano ciò che produco.
Una macchina fotografica analogica la ho, chiusa nell’armadio da non so quanto tempo, sono bastati due rullini regalati da un’amica e via. E’ iniziata così e conoscendomi penso che non finirà a breve.
Qualcuno sottopalco, vedendomi con la macchina analogica, mi ha chiesto perchè lo facessi, scherzosamente, ma neanche troppo ho risposto “Per capire quanto sono scarso”. E in effetti un fondo di verità c’è. Io che mi definisco figlio del digitale da oggi avrò nuovamente da imparare, del resto non si smette mai. Nuovi parametri da tenere in considerazione, numero di scatti limitato, più attenzione, più prontezza. Per certi versi è un po’ come iniziare tutto da zero.
Ma almeno non mi annoio!!!
Poi arriva il bello. La camera oscura, il rullo che scivola tra le mani, questa volta sto toccando realmente quello che c’è dentro la scatoletta che fa click. Ammetto che mi emoziona. Poi i provini, cercare la foto che potrebbe andare bene, le prove di esposizione e poi finalmente la stampa. Toccare con mano la prima stampa ha un sapore diverso, credo indescrivibile a parole. Ma c’è.
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