A chi non è capitato di usare almeno una volta nella vita l'espressione: "ho avuto…
Pit’s Tales #12: Bacchetta, bacchetta… no grazie, plettro!
Nell’era dei social network e di Facebook ogni giorno ognuno di noi riceve o fa richieste di amicizie virtuali, la maggior parte dei nuovi amici spesso rimangono solo una foto vista dallo schermo di un PC. Ieri sera, però, ho scoperto che un’amicizia virtuale si può legare anche dal vivo. Si proprio così. Ma procediamo con ordine.
Ovviamente come avrete capito dal titolo si parla di una nuova storia nata nel pit di un concerto, nello specifico si tratta del concerto degli Scorpions. Come la maggior parte di voi saprà, ai fotografi accreditati vengono dati in genere solo i primi 3 brani da fotografare, tempo che a volte è sufficiente per portare a casa le foto che si vogliono, a volte invece sembra troppo breve, come nel caso degli Scorpions appunto, ma non voglio annoiarvi con le difficoltà tecniche. In questi 15 minuti scarsi nel pit possono succedere tante cose, e allora succede che Klaus Meine la voce degli Scorpions durante la sua performance inizi a lanciare tra il pubblico le bacchette griffate con il logo della band. Immaginatevi cosa è potuto succedere nelle prime file, le decine di mani nello spazio di pochi metri quadrati che si accavallano per prendere il cimelio da portare a casa. Succede poi che una di queste bacchette mi passi sopra la testa e vada a finire tra le mani di una ragazzina bionda (con la coda dell’occhio ho solo visto la sua chioma giuro) che però non riesce ad afferrare, e così la tanto desiderata bacchetta viene a cadere tra i miei piedi.
Mi dico cavolo ho la bacchetta degli Scorpions, poi però sento la giovane fan implorarmi di dargliela (la bacchetta) in una frazione di secondo mi sono detto “Diamogliela“, e non perché sia un buon samaritano o faccia opere di bene. Semplicemente ho pensato: “Io questa sera ho il pass foto (che è pure bello), e sto lavorando a pochi metri da questi mostri sacri della musica mondiale che stanno festeggiando i loro 50 anni di carriera, sono in un certo senso in una posizione migliore e ambita da tanti che stanno ammassati alla transenne. Io ho già il mio trofeo.” Quindi decido di dare la bacchetta alla biondina e continuo a scattare e cercare di portare a casa la foto del giorno. (Piccolo spazio pubblicità: le foto le troverete sul prossimo numero di Classic Rock Italia).
Terminanti i tre pezzi esco dal pit e mi sistemo per godermi il resto del concerto. Parlando con un amico fotografo, tira fuori dallo zaino il suo trofeo, la famosa bacchetta griffata. Allora mi ritorna alla mente la scena di pochi minuti prima e mi dico: “che pirla” avevo in mano una bacchetta degli Scorpions e non me la sono tenuta. Non nascondo il temporaneo pentimento del mio gesto “altruista”. Però alla fine sorridendo penso che ho reso felice un’altra persona e che sono riuscito a crearmi un’amicizia virtuale dal vivo, sono sicuro che la biondina di cui non conosco il volto mi starà benedicendo per la bacchetta ricevuta.
Continuo a godermi il concerto, e che concerto, sti “vecchietti” non la mandano a dire e sul palco sono dei fenomeni. Quando mancano gli ultimi tre brani decido di avvicinarmi alle transenne per vedere la fine dello spettacolo da più vicino. In quel momento il bassista Paweł Mąciwoda decide di lanciare il suo plettro tra il pubblico io istintivamente alzo la mano che si perde tra le decine di mani vicino a me e mi dico: “Non lo prenderai mai, hai avuto la tua occasione con la bacchetta e non ne hai approfittato. Tornerai a casa a mani vuote!” però sempre con lo sguardo al cielo vedo comparire il plettro e seguendo la traiettoria con lo sguardo, mi viene in mente The Final Countdown degli Europe, mentre il plettro mi cade sulla mano. Stringo il pugno, lo riapro. Ho il plettro. Non ci credo ma c’è. Mi allontano dalla folla ridendo e pensando: “Vedi?! Hai fatto la buona azione della bacchetta e hai ricevuto il plettro“. Poi rinsavisco un attimo e dico:
“Che culo!“
Qui c’è il plettro… però, sinceramente, non è più bello della bacchetta? Dietro c’è pure la firma del bassista :D
Adoro questo lavoro. Ci vediamo al prossimo Pit’s Tale ;)
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