A chi non è capitato di usare almeno una volta nella vita l'espressione: "ho avuto…
Pit’s Tales #41: Tanto con poco e un pizzico di istinto

A Largo Venue ci sono i Quintorigo + John De Leo. Dopo 20 anni ritornano a suonare nella loro formazione originale. Ma questo post non lo scrivo per farvi vedere le foto del concerto o per raccontarvi il live (che è stato pazzesco).
In queste righe voglio raccontarvi di sensazioni. Da quando ho iniziato a scattare foto ai concerti ho subito cercato di avere un portfolio di ritratti in backstage degli artisti. Ci sono riuscito tante volte ma tante altre, purtroppo, non ho avuto il permesso di poter entrare nei camerini prima del concerto. Non mi sono mai fermato, ho imparato a gestire i NO che fanno parte di questo mestiere.
In occasione del concerto di cui sopra mi sono detto proviamoci. Allora grazie all’aiuto di Agnese contattiamo l’ufficio stampa di John De Leo e chiediamo di poter fare un ritratto. NO, prima del live non è possibile, forse dopo. Ok, nessun problema, sarà per la prossima volta. A fine concerto non è mai semplice scattare un ritratto. Spesso l’artista non si concede per stanchezza, l’adrenalina cala, poi i saluti di amici e fan. Quindi mi ero messo l’anima in pace ed avevo assunto un atteggiamento rinunciatario.
Inizia il concerto, mi diverto a scattare le foto del live ma sempre con la sensazione del ritratto non scattato. Poi John sul palco appare in forma e con una giacca di pelle fighissima, un foulard rosso e un orsetto nella tasca. Non posso non fare questo ritratto stasera. Sentivo che dovevo farlo.
Finisce il concerto, chiedo al mitico Ale (di Baobab) se la cosa fosse possibile e mi dice che dopo il firmacopie John mi avrebbe concesso qualche minuto.
Bene allora non ci resta che attendere.
Arriva il mio turno e dopo qualche chiacchiera e risata con John ed i pochi presenti rimasti ho finalmente il mio minuto.
Con John decidiamo che la scritta EXIT sarebbe perfetta come sfondo per la foto. Piccolo problema: ho dimenticato a casa il faretto Led. Ma come in ogni concerto degno di nota c’è l’onnipresente Eugenio che con il suo ed il mio cellulare mi fa da stativo umano ed illumina quel tanto che basta il viso di John.
Ed ecco a voi il ritratto che sentivo di voler fare realizzato in meno di un minuto con la luce di un cellulare.
Tanto (tantissimo direi) con poco.
Ascoltate sempre le vostre sensazioni, non sbagliano mai!
Ah dimenticavo: Grazie John!!!

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